Schede audio MIDI: Cosa sono, guida alla scelta e classifica delle migliori

scheda audio Midi

La scheda audio MIDI è un dispositivo analogico-digitale che si utilizza per registrare con microfoni e strumenti musicali. Attualmente si tendono a integrare tante funzionalità in uno stesso oggetto per renderlo più versatile, con connessioni USB, Firewire e ottiche.

Si va da quelle molto semplici stereo, fino alle schede audio professionali da studio che arrivano ad avere decine di canali di ingresso e uscita indipendenti tra loro per l’audio, oltre che sistemi per la sincronizzazione dei dati e connettori MIDI classici per collegare direttamente tastiere e batterie elettroniche.

Come scegliere una scheda audio MIDI?

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  • Numero di ingressi-uscite

L’elemento che caratterizza maggiormente le schede di registrazione MIDI è costituito dal numero di canali in ingresso e uscita, che in alcuni casi può essere molto alto, anche sopra i 30, espandibile con connessioni ottiche e in cascata con le porte digitali.

Gli ingressi sono jack da ¼ di pollice oppure cannon, con la possibilità in molti modelli di configurare mono e stereo sul singolo canale oppure di optare per l’entrata bilanciata o sbilanciata.

Di solito si preferiscono quelle stereo o con l’input doppiato che permette di collegare da una parte un microfono con un connettore XLR standard e dall’altro uno strumento con o senza Phantom Power.

Le uscite sono più complesse rispetto agli ingressi, perché se tutte le schede hanno quelle dirette, XLR/TRS, per collegare la scheda a un mixer o un amplificatore, per alcuni modelli professionali sono disponibili le connessioni per gli insert per processori outboard e i connettori multipolari per il cascading.

Da una buona scheda audio Midi ci si deve aspettare almeno un’uscita stereo, il connettore per le cuffie da studio preamplificato e a bassa distorsione ed eventualmente le uscite RCA dirette, per usare la scheda con un comune impianto stereo.

Alcuni modelli installano uscite separate per main e monitor, per poter gestire un impianto di potenza e le casse attive, ad esempio nel caso di un DJ.

  • Qualità audio

Per poter registrare con una buona qualità è necessario che la scheda audio midi abbia determinate caratteristiche. Se si desidera avere un livello di uscita paragonabile a quella di un CD, lo standard base prevede una frequenza di campionamento a 44.100 Hz e una profondità di 16 bit.

Per chiarire il concetto, il nostro orecchio riesce a percepire fino a 22.050 Hz nel caso migliore. È necessario, per evitare di avere sfarfallio o aliasing, che la frequenza di campionamento sia almeno pari al doppio della massima udibile.

Questo però non comporta la qualità massima, ma è una condizione base di partenza. Le schede Midi professionali, infatti, permettono di scegliere anche frequenze di campionamento più alte, sacrificando solitamente il numero di canali disponibili, con valori che possono essere di 48.000 Hz per lo standard Adat, oppure 96.000 Hz se si sceglie di campionare a frequenza doppia rispetto a quella base, salendo poi fino ai livelli di 192.000 Hz.

Si tratta di soluzioni disponibili solo su alcuni modelli e gran parte delle schede audio Midi di fascia medio bassa non le contemplano.

Ancor più importante della frequenza di campionamento è la profondità in bit, perché ci aiuta a ottenere il massimo possibile della dinamica.

Infatti 16 bit significa che un segnale avrà 65.535 gradini di campionamento. Questo significa che con una dinamica massima, cioè quando il volume è molto alto e si raggiunge il limite della distorsione, il suono potrà sfruttare al meglio la digitalizzazione.

Se invece la dinamica è molto bassa, ad esempio se si registrano sussurri al microfono, non c’è il rischio di perdere informazioni, perché saranno comunque campionati con una buona quantizzazione.

Attualmente le schede registrano fino a 64 bit nel campo professionale high end, ma le prestazioni vanno in media da 16 a 32 bit, per rispondere alla maggior parte degli standard per le DAW, cioè i software per la registrazione.

È importante che la qualità sia alta, perché se si fa un po’ di post produzione con dei plugin, in particolare compressori e distorsori, avere un campionamento con pochi bit rende molto fastidioso il risultato, mentre se la qualità è alta per il segnale di partenza, il suono risulta più naturale.

  • Connessione di uscita

I modelli più vecchi di scheda audio erano PCI e si montavano nel PC, ma non si usano più. Attualmente gli standard sono ottico, che nella stragrande maggioranza dei casi è un’opzione parallela rispetto agli altri, schede audio USB, Firewire e MIDI.

Le connessioni servono per inviare l’audio convertito in digitale ad altri dispositivi ed è fondamentale che siano veloci. Se un tempo il vecchio standard USB 1.0 rendeva praticamente impossibile una registrazione multitraccia, con gli standard 2.0 e 3.0 la situazione è migliorata, ma ci possono essere problemi nell’elaborazione diretta.

Questi sono legati al fatto che, per quanto ben progettata, una scheda audio MIDI deve fare i conti con le limitazioni dello standard USB e ci possono essere un po’ di latenze, se sui canali registrati sono stati attivati plugin e questi vengono usati con performance elevate.

La maggior parte delle schede ha un solo tipo di connessione digitale, ma alcuni modelli consentono di configurare liberamente i canali, in base a un certo numero di scelte.

La connessione MIDI, invece, è differente perché non si usa per l’audio, ma per inviare dati provenienti da strumenti musicali già configurati, ad esempio una tastiera o una batteria elettronica e si tratta di un vecchio protocollo digitale seriale ancora in uso perché è molto efficiente.

Sostanzialmente invia informazioni analoghe a quelle riportate su uno spartito e altri dati accessori, quindi non si può per esempio utilizzare per mandare un segnale voce.

La scheda audio può svolgere anche funzioni di MIDI hub, cioè di interfaccia per gestire più dispositivi che devono essere coordinati attraverso il protocollo, non soltanto strumenti musicali ma anche outboard, utilizzando un software esterno o quelli embedded.

  • Caratteristiche mixer

La scheda audio MIDI svolge anche funzioni di mixer e può avere caratteristiche aggiuntive e opzionali. I singoli ingressi possono, per esempio, essere dotati di un controllo analogico o digitale del gain, ovverosia della sensibilità per adattarli alla dinamica dei vari strumenti collegati.

Alcuni modelli limitano questa funzione ai soli ingressi microfonici, mentre altri possiedono potenziometri e selettori per tutti i sistemi, che si controllano anche con un software da installare. Inoltre possono essere dotati di funzione pad cioè un partitore che abbassa il livello di -20/-40 dB.

Il Phantom Power è un’altra caratteristica importante nelle schede Midi perché permette di alimentare o meglio polarizzare un certo tipo di microfoni, cioè quelli a condensatore, che richiedono la tensione di +48 volt per avere il massimo della dinamica, anche se in alcune schede il Phantom dà valori falsati, perché offre un voltaggio più basso. Questo può rendere meno sensibile un microfono di qualità, ma non lo danneggia.

Prima di acquistare una scheda, soprattutto se si deve utilizzare per registrare la voce parlata, è sempre bene dare un’occhiata all’effettivo valore del suo Phantom Power che viene riportato nella nota tecnica.

Schede audio MIDI per studio e DJ professionali:

scheda audio midi professionale

Occorre fare una distinzione pratica tra le schede audio MIDI destinate a uno studio, che può essere di registrazione, la scrivania di uno youtuber o una postazione per ascoltare la musica e le basi in casa e che di solito sono realizzate con una scatola o un rack adatti per questo tipo di installazione da quelle per DJ.

Queste ultime sono differenti e dotate di tutte le connessioni per mettere insieme su uno stesso dispositivo il giradischi e il lettore di CD e quello di MP3 oltre che per controllare il mix in diretta, comunicando con software per la produzione live.

Sono anche dotate di sistemi a pulsante levetta o con un display touch per controllare le varie funzionalità durante una serata. Naturalmente le schede per DJ hanno funzionalità più orientate alla praticità di esecuzione immediata rispetto alla qualità netta del suono.

Sono più rapide e con meno latenza, ma non consentono per esempio di modificare la frequenza di campionamento portandolo a livelli altissimi, perché sono pensate per lavorare con materiali già pronti. Inoltre l’ingresso del microfono da studio di solito è di qualità bassa e serve soltanto per il vocalist.

Classifica delle migliori schede audio Midi:

miglior scheda audio midi

  • 🥇 MOTU 828ES  – La migliore

Una fra le migliori schede Midi professionali della MOTU, si presenta con un massimo di 28 ingressi e 32 uscite, fra cui direttamente accessibili ci sono ben 8 canali lack sul pannello sul retro e 2 combinati XLR-TRS sul frontale.

Le uscite abbinate direttamente disponibili sono 8 canali audio in formato jack da 1/4 e due main di tipo cannon. Inoltre sul frontale sono disponibili un rimando del master stereo e una per le cuffie, con la possibilità di configurare tutte e due per gli auricolari.

La scheda implementa un DSP professionale di alto livello per utilizzare direttamente gli effetti on-board e si presta quindi all’utilizzo dal vivo, con una altissima qualità e versatilità, anche grazie a un’interfaccia facile da leggere, configurabile come equalizzatore o sonogramma.

La MOTU si presta per l’installazione in studi professionali e home, con la possibilità di utilizzare le entrate e le uscite esterne come send/return per gestire direttamente con la DAW il mixing, con la possibilità anche di alzare la frequenza di campionamento sui canali sacrificandone il numero, fino ad arrivare a 196 kHz per una riproduzione impeccabile dell’audio, adatta in particolare per le voci e per far spiccare al meglio i microfoni di fascia professionale.

Inoltre il Phantom Power è effettivo e tutti i parametri di rumorosità e aliasing sono stati ridotti al minimo, offrendo la possibilità ai professionisti di lavorare al meglio.

Le connessioni disponibili sono USB, Firewire, mutuamente esclusive e network. Con la seconda si possono anche mettere in cascata più dispositivi. Inoltre è dotata di segnale di sincronizzazione, connettori MIDI per connettere direttamente gli strumenti e canali ottici per espandere la scheda.

È corredata di software avanzati per registrare e ottimizzare le prestazioni, compatibili con i principali sistemi operativi e i parametri di latenza sono ridotti a livelli insignificanti, anche con prestazioni spinte al massimo utilizzando gli applicativi disponibili per il DSP.

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Perfetta per un piccolo studio, con 8 ingressi distribuiti in 2 XLR combinati sul frontale e 6 sul retro, per collegare indifferentemente microfoni oppure connessioni non bilanciate. È una scheda versatile e professionale, con alte caratteristiche di campionamento, bassa rumorosità e preamplificatori di alta qualità che permettono di ottenere un suono nitido e cristallino anche al massimo della pressione di registrazione.

Sul frontale sono disponibili i controlli analogici per gestire il gain e le funzionalità del DSP con un’interfaccia semplicissima e ben leggibile, adatta a essere montata direttamente su un mobiletto rack, ma anche a essere installata come scheda audio MIDI per live.

Può essere espansa utilizzando i canali ottici ADAT che permettono di effettuare sincronismo e comunicazione con altre schede. La comunicazione con l’esterno avviene tramite una connessione USB, con gestione della latenza ottimizzata per ridurre il carico computazionale sul computer e rendere più facile la trasmissione dei dati in tempo reale, consentendo la registrazione con il playback.

Il Phantom Power reale della scheda rende possibile ottenere il massimo della dinamica anche dai microfoni con prestazioni molto alte e di offrire a professionisti e appassionati la possibilità di registrare nel formato che preferiscono, con la possibilità di passare dai bassi campionamenti fino a quelli più spinti, ad esempio nel caso di speech e voci, grazie al suo semplice software di gestione e alla comoda interfaccia in stile analogico.

Questa scheda audio MIDI è pensata per essere montata in rack e per comunicare direttamente con altri dispositivi della stessa famiglia, per espandere liberamente lo studio e ottenere così tutta la libertà di espressione che si desidera.

Sul frontale sono disponibili anche le uscite analogiche per cuffie e main out oltre a porte MIDI in e out per connettere dispositivi e gestire direttamente tramite la scheda gli outboard che supportano lo standard.

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Questa scheda della Behringer è perfetta per la registrazione in piccoli home studio con 4 ingressi combinati jack-cannon e le uscite disponibili sia in RCA che da 6,35 mm e la possibilità di gestire il gain separatamente per i singoli canali, oltre che con il pad, adattandoli a microfono o strumento con un pulsantino intuitivo.

Il Phantom Power ha 48 V garantiti e offre dinamica ottimale per ogni standard microfonico e permette di cogliere tutte le escursioni del suono senza rischio di aliasing, anche grazie ai preamplificatori Midas di alto livello, che offrono tutta la profondità di segnale necessaria per registrare fino a una risoluzione massima su 24 bit 192 khz.

È una scheda pronta per essere utilizzata con la DAW Tracktion, che viene fornita in dotazione con 150 plug-in fra effetti e strumenti, per cominciare subito a produrre.

Il connettore MIDI permette di utilizzare la scheda anche con tastiere e di avere quindi a disposizione immediatamente un hub per gestire tutto dalla scrivania o per portarla con sé live.

La sua uscita USB a bassa latenza, la compatibilità con le cuffie bilanciate senza distorsione e la configurabilità per gli insert hardware esterni rendono questa scheda uno strumento davvero interessante perché vuol coniugare un budget ridotto con l’alta qualità Behringer.

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Progettata per chi vuol cominciare a esplorare il mondo della produzione musicale con un investimento destinato a seguirlo per tantissimo tempo, è una scheda da solista, con uscita USB e due igressi, uno microfonico e uno per strumenti con controllo di gain, per consentire il massimo dell’espressività sin dal primo momento.

Dotata di uscita stereo RCA, arriva in bundle con un microfono a condensatore di alta qualità, adatto sia per il cantato che per il parlato e un paio di cuffie chiuse che permettono di avere un ottimo bilanciamento del sound e di non perdere tempo durante il mixing.

Questa scheda audio dalle dimensioni estremamente contenute supporta un Phantom Power reale ed è dotata di preamplificatori a basso rumore, pronti ad adattarsi a qualsiasi livello sonoro di registrazione, rendendola anche molto interessante per i chitarristi solisti che vogliono fare reamping in casa.

Costa un po’ di più rispetto alla versione senza gli accessori, ma a conti fatti è un investimento che si ripaga nel tempo e che aiuta non poco a superare le prime difficoltà in registrazione.

La qualità audio professionale e le caratteristiche costruttive la rendono una scheda audio MIDI perfetta anche per chi con il suono vuol lavorare sul serio.

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Progettata appositamente per i podcast, ma adatta anche a un home studio e a chi vuol registrare strumenti e voce con ingressi combinati XLR-TRS e Phantom Power di alta qualità, è un’interfaccia semplicissima per passare da una modalità all’altra di ingresso e di uscita.

Permette una regolazione fine del buffering e di cominciare a fare mixing grazie ai software in bundle, che sono MPC Beats, Eleven Lite guitar amp, Pro Tools | First M-Audio Edition, e Xpand!2.

Questa scheda audio MIDI offre qualità di registrazione professionale e interfacce per il monitoring, che permettono di ascoltare sia sull’impianto che in cuffia e di gestire le varie sorgenti in maniera facile e intuitiva. È adatta per DJ, per chi fa podcast e per chi in cameretta vuol cominciare a produrre i propri beat.

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