Stufe a pellet: Classifica delle migliori 7, guida alla scelta e prezzi

Nel commercio del riscaldamento domestico le stufe a pellet sono ormai divenute dei prodotti molto richiesti e apprezzati, vuoi per il basso costo del combustibile, vuoi per il design accattivante capace di rendere esteticamente piacevole qualunque ambiente.
Bisogna inoltre aggiungere che questi dispositivi, visto che hanno un prezzo abbordabile, sono alla portata di tutte le tasche.

Ma, al fine di scegliere la stufa a pellet perfetta per le proprie esigenze, quali sono i criteri da prendere in considerazione? Scopriamolo insieme in questa pratica guida all’acquisto, dove verranno forniti dei preziosi consigli e si potranno leggere le recensioni delle migliori 7 stufe a pellet attualmente disponibili sul mercato.

Contenuto articolo

Tipologie di stufe a pellet:

Le stufe a pellet si differenziano tra loro per il tipo di funzionamento.

La scelta di un modello specifico deve essere pertanto determinata non solo dall’aspetto estetico, ma anche dalla potenza di riscaldamento e dalle dimensioni del locale in cui si intende collocarla.

In commercio è possibile reperire i seguenti modelli:

  • Stufe a pellet idro o termostufe:

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Sono la soluzione perfetta quando all’interno dell’abitazione è già presente una caldaia, in quanto permettono sia di riscaldare l’ambiente, sia di generare acqua calda pronta all’uso.

I suddetti dispositivi assicurano il massimo delle prestazioni non solo in base alla qualità del combustibile impiegato, ma anche se la casa è disposta su un unico piano con stanze collegate a dovere tra loro, poiché si verifica una minima dispersione di calore e la temperatura rimane costante in ogni vano;

  • Stufe a pellet canalizzate:

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Una stufa a pellet canalizzata è appunto dotata di un sistema di tubi volti a trasportare aria calda in diversi locali, anche ubicati in altri piani, nei quali viene propagata tramite apposite griglie, che possono essere installate sulla parete oppure su strutture in cartongesso realizzate per l’occasione.

La temperatura può inoltre essere regolata in maniera differente nelle singole stanze in base alle necessità del momento, permettendo così di risparmiare consistenti somme di denaro, godere del massimo comfort e dare un notevole contributo all’ambiente.

Parlando invece del funzionamento, una Stufa a pellet canalizzata è costituita da coclea, canna fumaria per consentire la fuoriuscita dei fumi, braciere e serbatoio dove inserire il combustibile;

  • Stufe a pellet senza canna fumaria:

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Questi modelli sono indicati per le abitazioni prive di canna fumaria e dove non è possibile realizzarne una.

I gas prodotti vengono dunque smaltiti da un apposito scarico realizzato secondo delle norme legislative ben specifiche.

Per quanto riguarda l’installazione, occorre forare la parete, installare un tubo del diametro di massimo otto centimetri e collegarlo a una canna posta fuori dal locale.
Si monta e funziona come un tradizionale sistema di climatizzazione ed è un dispositivo esteticamente gradevole;

  • Stufe a pellet ventilate:

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Riescono a produrre e diffondere il calore sviluppato all’interno della camera di combustione anche a diversi metri di distanza in modo rapido e con una minima dispersione termica.

In questo caso, la diffusione dell’aria calda avviene tramite convenzione naturale, poiché sfrutta i movimenti spontanei creati dalla differenza di temperatura tra correnti calde e fredde presenti all’interno dell’ambiente domestico, raggiungendo così anche gli angoli più remoti e contrastando la formazione di umidità e muffe.

Una stufa a pellet ventilata, oltre a essere economica, è ecosostenibile.

Come scegliere la miglior stufa a pellet?

Stufa a pellet

Prima di acquistare una stufa a pellet, se non si intende portare a casa un prodotto totalmente inadatto alle proprie esigenze, si raccomanda di prendere in considerazione alcuni parametri importanti, tra cui:

  • Canna fumaria:

La canna fumaria, essendo obbligatoria per legge, rappresenta un elemento fondamentale nella scelta di una stufa a pellet.

In numerose abitazioni si opta di sfruttare e adattare quella del camino, diversamente è necessario utilizzare delle canne in acciaio inox con sporgenza minima di 50 cm sopra il tetto;

  • Tipologia di ambienti da riscaldare:

La potenza di riscaldamento della Stufa a pellet deve essere commisurata alle dimensioni della casa e delle camere, pena delle performance insufficienti.

Se l’abitazione è disposta su più livelli, meglio optare per un modello canalizzato, in modo che i tubi riescano a diffondere il calore anche ai piani superiori;

  • Design:

La Stufa a pellet, oltre a essere performante, deve essere esteticamente gradevole e diventare un complemento d’arredo.

Per questo motivo le diverse aziende produttrici propongono stufe a pellet in ceramica, rivestite in legno e in acciaio, così da andare incontro a tutti i gusti;

  • Comandi e funzionalità:

Più una stufa a pellet è dotata di funzionalità, più sarà all’avanguardia.

I modelli attuali permettono l’accensione anche da remoto tramite app installata sullo smartphone o tablet, mentre quelli tradizionali e comuni possono essere attivati solo manualmente.

In quest’ultimo caso l’utente deve avvalersi del liquido combustibile e di un semplice fiammifero.

Coloro che cercano un giusto compromesso tra le due modalità di attivazione, esistono modelli provvisti di crono termostato, il quale consente di regolare la partenza del riscaldamento a un orario prestabilito;

  • Budget:

Sebbene sia importante prestabilire un budget di partenza, l’adozione di una certa flessibilità può davvero fare la differenza, in quanto spendere qualche centinaia di euro in più permette di aggiudicarsi il prodotto perfetto per le proprie necessità.

La stufa a pellet deve essere infatti considerata un investimento a lungo termine, il cui costo viene ammortizzato con il passare del tempo.
Acquistare un modello poco performante richiederebbe invece la sostituzione dopo pochi mesi, con maggiore dispendio di denaro;

  • Termostato:

Meglio optare per un termostato integrato oppure collegabile a quello a parete, così da avere la possibilità di regolare ventilazione e temperatura, controllare l’efficienza della combustione e avere un miglior comfort;

  • Dotazioni di sicurezza:

Anche se sembra un concetto banale, non lo è affatto.
Controllare che la Stufa a pellet sia provvista di tutte le dotazioni di sicurezza, tra cui la maniglia amovibile per aprire la camera di combustione e pulirla, assicura un utilizzo sereno;

  • Peso e dimensioni:

Il peso e le dimensioni di una Stufa a pellet sono aspetti da non sottovalutare mai prima dell’acquisto.

Molto spesso l’apparecchio viene installato per creare armonia con i mobili già presenti all’interno della camera e occorrerà dunque valutare con attenzione gli spazi a disposizione per collocarla in modo corretto.

È inoltre fondamentale riuscire a mantenere un’adeguata distanza tra gli altri arredi e la Stufa a pellet per contenere il rischio di danni o incendi;

  • Capienza del serbatoio:

Maggiore è la capienza del serbatoio, maggiore sarà la quantità di pellet che potrà contenere e assicurare grande autonomia ed efficienza della medesima Stufa a pellet.

Prezzi delle stufe a pellet e della gestione:

Il prezzo finale di una stufa a pellet non è determinato solo dall’acquisto del dispositivo, ma anche da diverse voci, ossia:

  1. tipologia e qualità: il prezzo cambia a seconda del tipo di Stufa a pellet, per esempio idro, canalizzata oppure ventilata.
    A ciò si aggiunge la qualità delle materie prime impiegate e la precisione delle singole lavorazioni;
  2. rendimento energetico: non è altro che la quantità di energia trasformata in calore;
  3. livello di innovazione: la presenza delle opzioni tecnologiche fa innalzare notevolmente il prezzo;
  4. design, rivestimenti e accessori: la richiesta di personalizzazione e l’aggiunta di fregi o accessori come il forno a legna e lo scalda vivande fanno alzare il prezzo.
    I materiali più costosi sono senza dubbio la maiolica e la ceramica;
  5. installazione: se ci si limita a consegna, montaggio e allacciamento a una canna fumaria già presente, il costo di installazione della Stufa a pellet varia dai 200 ai 300 euro.
    In caso di assenza della canna fumaria e di realizzazione delle canalizzazioni o allacciamenti, il prezzo può salire fino a 500 euro.
    Per ricevere una stima precisa, si consiglia di rivolgersi a una ditta specializzata, la quale manderà dei professionisti in loco per effettuare i dovuti sopralluoghi;
  6. montaggio: il montaggio riguarda la posa della Stufa a pellet, che deve essere sempre eseguita da personale tecnico qualificato e specializzato per limitare al massimo gli incidenti;
  7. prima accensione: è una fase tanto delicata quanto importante, poiché andrà a determinare il corretto funzionamento della Stufa a pellet.
    La suddetta operazione, il cui costo oscilla dai 100 ai 150 euro, viene effettuata da professionisti specializzati inviati dall’azienda produttrice dell’apparecchio oppure un centro assistenza autorizzato;
  8. gestione della Stufa a pellet: quest’ultima voce comprende l’acquisto di pellet, il consumo elettrico della Stufa a pellet più la manutenzione annuale prevista dalle norme legislative vigenti.

Le 7 migliori stufe a pellet – Classifica con prezzi:

migliori stufe a pellet

In questo paragrafo si potrà leggere la classifica top 7 delle migliori stufe a pellet, con le rispettive caratteristiche tecniche, funzioni, vantaggi e svantaggi.

  • Maria di Eva Calor – Miglior stufa a pellet

Stufa a pellet con rivestimento in maiolica fugata a mano dotata di funzionamento regolabile in cinque potenze tramite display con menu impostabile in sei lingue differenti.

La camera di combustione è invece realizzata in ghisa, mentre la parte esterna è color crema con profili rosso rubino.

Al fine di facilitare le operazioni di pulizia, il prodotto è provvisto di maniglia rimovibile più cassetto estraibile per recuperare le ceneri.

Lo scarico dei fumi è collocato nella parte posteriore. Il serbatoio può contenere fino a 20 kg d combustibile, la potenza è invece pari a 13 KW e le dimensioni corrispondono a: altezza 112,9 cm, larghezza 73,10 cm, profondità 58,6 cm e peso 210 kg.

Si tratta di un prodotto top gamma non solo per il design ricercato, ma anche per la presenza di un modulo WiFi per il comando a distanza.

  • Eva Calor Susy ‎Eva Stampaggi

Stufa a pellet ad aria dotata di scarico posteriore e laterale con tubo lungo 80 millimetri.
La scocca esterna è invece realizzata in acciaio verniciato bianco con profili neri, mentre il design è pulito, semplice e perfetto per qualsiasi stile di arredamento.

Si rivela la soluzione ideale per riscaldare i locali di medie dimensioni, che oscillano dai 70 ai 150 metri quadrati.

Parlando invece delle sue funzioni, è provvista di telecomando, termostato e può pertanto essere programmata.

Ha una potenza di 7,5 KW, il peso è pari a 60 kg e le dimensioni corrispondono a: altezza 103 cm, larghezza 63 cm e profondità 23 cm.

Stufa a pellet apprezzato dagli utenti, in quanto bello da vedere, facile da montare, potente, silenzioso e facile da programmare e pulire, basta semplicemente aprire lo sportello dotato di grande maniglia.

Di contro sono invece stati segnalati la scarsa rifinitura del vetro, l’imballaggio alquanto pesante e ingombrante più l’assenza dei tubi della canna fumaria.

  • Fiorina 74 S QLIMA – Stufa a pellet salva spazio

Questo modello di stufa a pellet ad aria, grazie alla sua potenza pari a 7.45 KW, è capace di riscaldare in maniera uniforme tutti gli ambienti fino a 200 metri cubi di grandezza più i locali adiacenti, consentendo così un grande risparmio economico ed energetico.

Ha un peso di 81 kg, mentre le sue dimensioni corrispondono a: altezza 90 cm, larghezza 47,6 cm e profondità 47 cm.

L’uscita dei fumi avviene sul retro del dispositivo, il quale può essere programmato tramite un pratico telecomando con impostazioni settimanali e giornaliere.
Il serbatoio, avendo una capacità di 13 kg, assicura un’autonomia che varia dalle 8 alle 22 ore.

Il design è molto semplice, pulito, caratterizzato dalle bande laterali colore rosso scuro e quella centrale in nero.

L’uscita dei fumi è frontale. Gli acquirenti apprezzano questa stufa a pellet salva spazio non solo per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, ma anche per l’elevata capacità di scaldare gli ambienti in tempi rapidi, per l’autonomia prolungata e la facilità di accensione.

Non sono invece contenti della colorazione, in quanto non idonea a tutte le tipologie di arredamento.

  • Camilla Eva Calor – Stufa a pellet piccola

Stufa a pellet piccola, in quanto caratterizzata da dimensioni assai contenute, le quali corrispondono infatti a: altezza 70 cm, larghezza 55 cm e profondità 27 cm.
Il peso è invece pari a 40 kg.

La scocca esterna è realizzata in acciaio verniciato color avorio e da una porticina frontale nera.

Lo scarico è sia laterale che posteriore, con tubo dal diametro di 8 cm.
Riguardo le funzionalità, è doveroso segnalare la presenza di un termostato per la programmazione.

Il dispositivo è in grado di riscaldare ambienti medio-piccoli di dimensioni pari a 40-100 metri quadri.

Le persone che hanno acquistato questa stufa apprezzano la facilità di montaggio anche senza l’aiuto di un tecnico specializzato, la silenziosità e la capacità di mimetizzarsi in qualunque ambiente per via delle dimensioni ridotte.

Gli svantaggi riscontrati sono invece la difficoltà del termostato nel rilevare la corretta temperatura dell’ambiente e occorre dunque impostarla più alta per far sì che l’apparecchio non si spenga.

In più, sebbene il braciere sia stato adeguatamente pulito, ogni otto ore di funzionamento si attiva l’apposito indicatore.
Per resettare quest’ultimo occorre spegnere e riaccendere.

  • Evacalor Rita

Stufa a pellet con rivestimento in alluminio goffrato colore nero e caratterizzata da un design essenziale e semplice.

Ha una potenza di 9 KW, pesa 66,1 kg, mentre le dimensioni sono pari a: altezza 91,2 cm, larghezza 43,4 cm e profondità 50,6 cm.

Il serbatoio ha una capienza di 13,5 kg, mentre lo scarico dei fumi è posizionato sulla parte posteriore dell’apparecchio.

La principale funzionalità è il timer, il quale permette una facile programmazione.

Gli utenti che hanno acquistato la stufa Eva Calor Rita segnalano che, nonostante le misure alquanto contenute, riesce a scaldare in modo adeguato anche gli ambienti fino a 200 metri cubi.

Un altro punto a favore è dato dall’aspetto estetico, dato che si adatta perfettamente a tutti i locali e regala loro una nota moderna.

  • Stufa a pellet Punto Fuoco Minni

Il nome di questa stufa ricorda il personaggio Disney di Minnie, sia per la colorazione dei pannelli in acciaio verniciati in rosso e nero, sia per le dimensioni alquanto ridotte, visto che corrispondono a: altezza 89 cm, larghezza 39 cm, profondità 38 cm e peso 50 kg.

La sua potenza di 6,3 KW riesce a scaldare ambienti medio-piccoli dai 50 ai 120 metri cubi.
Lo scarico dei tubi è posizionato sulla parte posteriore del prodotto, con tubo da 8 cm.

È inoltre provvista di termostato e telecomando per la regolazione della temperatura.
I clienti che hanno acquistato questa stufa hanno amato le dimensioni, il costo contenuto e la possibilità di collocarla anche negli spazi più ristretti.

Questo dettaglio rende però alquanto complesse le operazioni di pulizia.

  • Idro New York – Stufa a pellet Italiana

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Stufa a pellet ideata e prodotta interamente in Italia, coperta da 24 mesi di garanzia e dotata di certificazione Aria Pulita 4 stelle.

La potenza del dispositivo può essere sia di 22 KW che di 15 KW, il peso è pari a ‎110 kg, mentre le dimensioni corrispondono a: altezza 123 cm, larghezza 56 cm e profondità 61 cm.

Per quanto concerne le funzionalità, questa stufa ha cinque livelli di potenza ed è programmabile con tre spegnimenti e accensioni giornalieri.

Il consumo massimo di combustibile è di 4,8 Kg orari e l’autonomia garantita è di 24 ore.

La potenza consente di riscaldare camere fino a 14 metri quadri e la rumorosità raggiunge un livello di 34 dB.

Il design è infine essenziale, con la scocca esterna in metallo verniciato disponibile in tre colorazioni, ossia silver (argento), bianco e rosso.

Di questo prodotto si apprezzano molto l’elevata capacità riscaldante, soprattutto se collegata a dei termosifoni.

Perché acquistare una stufa a pellet?

L’acquisto di una stufa a pellet garantisce numerosi vantaggi, a partire dalla minore invasività rispetto alle tradizionali stufe a legna.

Quest’ultima infatti produce molta sporcizia e conservarla a temperature adeguate non è sempre possibile.

Il pellet invece non produce molti residui o polvere, sporca molto meno, è facile da eliminare ed è uno dei combustibili più economici sul mercato, basti pensare che un sacco da 15 kg ha un costo di circa 4 euro.

Le stufe a pellet sono inoltre dotate di una chiusura in vetroceramica oppure ghisa, grazie alla quale non si verifica alcuna fuoriuscita di fumo che può propagarsi in tutta l’abitazione.
Sono pertanto considerate dei dispositivi ecologici, dato che non inquinano e hanno una buona capacità di combustione.

Un altro grande vantaggio consiste nella possibilità di beneficiare di convenienti incentivi statali, ideati per incoraggiare la sostituzione delle vecchie stufe con modelli nuovi e in grado di ridurre le emissioni.
Esistono due modalità per accedere alle agevolazioni:

1. detrazione IRPEF del 50%: viene distribuita in rate di pari valore nell’arco di dieci anni;

2. conto termico: contributo diretto al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio.

L’entità delle agevolazioni oscilla dal 50% all’85% del prezzo finale dell’articolo.

Manutenzione della stufa a pellet:

Affinché una stufa a pellet dia sempre il massimo delle prestazioni e duri il più a lungo possibile, un’adeguata manutenzione diventa un dovere.

Uno dei segni più eloquenti che suggeriscono di iniziare a curare il dispositivo è il rallentamento della combustione o l’aumento di produzione di residui di pellet rispetto al solito.

Il primo accorgimento da adottare è la pulizia, che può essere distinta di due categorie: ordinaria e straordinaria o annuale.

Pulizia ordinaria:

La pulizia ordiniaria deve essere effettuata quotidianamente dopo ogni uso, in modo da prevenire malfunzionamenti e allungare la vita della stufa.

Se ciò non fosse possibile, è auspicabile provvedere a tale mansione almeno una volta a settimana, dotandosi di un panno per detergere la scocca esterna e il vetro, più un bidone aspiracenere per rimuovere la cenere da braciere e cassetto.

Il bidone aspiracenere è un elettrodomestico appositamente studiato per la pulizia delle stufe ed evitare la dispersione della cenere.

È inoltre importante utilizzare un detergente che non danneggi il vetro e le vernici dell’apparecchio, quindi meglio optare per dei prodotti privi di sostanze chimiche.
Qualunque operazione deve essere naturalmente eseguita a stufa spenta e fredda.

Pulizia straordinaria:

La pulizia straordinaria viene eseguita una volta l’anno.

Dato che si tratta di un insieme di interventi alquanto delicati e complessi, se non si possiedono le capacità per eseguirli in autonomia, si raccomanda di richiedere l’intervento di un tecnico specializzato, il quale procederà in modo corretto.
Durante la pulizia straordinaria sono previste:

  • la pulizia della canna fumaria, la cui manutenzione deve essere in linea con la normativa UNI 10683, che contempla espressamente l’intervento annuale di un professionista esperto, il quale rilascia un apposito documento da esibire in caso di controlli;
  • la pulizia del condotto del fumo e della cenere: a seconda della dimensione e della frequenza d’utilizzo della stufa, avviene una o due volte l’anno;
  • pulizia dello scambiatore di calore, da eseguire una volta al mese.

Normative:

Pellet

Come qualunque altro dispositivo domestico, anche l’installazione di una stufa a pellet deve attenersi alle seguenti norme di sicurezza:

  • idoneità del locale: non tutte le camere sono adatte a ospitare una stufa a pellet.
    Per esempio, è vietato installarne una nei locali con dimensioni inferiori ai 15 metri cubi, a rischio incendio come garage o box, in luoghi ove presenti apparecchi a combustibile liquido che prelevano aria dall’ambiente in cui sono stati installati oppure dispositivi a gas per riscaldamento, anche in luoghi comunicanti.
    Le stufe a pellet non possono essere inoltre installate in bagni, camere da letto e monolocali, a meno che non siano a focolare chiuso con prelievi d’aria combustibile dall’esterno e stagni.
    Un altro elemento importante da considerare è la distanza minima dalle pareti infiammabili;
  • scarico dei fumi: deve essere coibentato e permettere il recupero della fuliggine, ovvero essere facilmente accessibile per ispezioni e pulizia.
    In più non deve attraversare camere a rischio incendio in cui è proibita l’installazione di dispositivi a combustione.
    Per quanto riguarda invece il camino per lo scarico dei fumi, deve obbligatoriamente seguire un percorso verticale con deviazioni massime di 45° ed essere separato da tutti i materiali infiammabili o combustibili tramite elementi di isolamento termico oppure da un’intercapedine d’aria.
    I materiali impiegati per la realizzazione delle canne fumarie devono riportare il marchio CE ed essere di classe A1;
  • prese d’aria: le prese d’aria devono essere protette da reti o griglie posizionate in modo da consentire la manutenzione in qualunque momento;
  • documentazione obbligatoria: una volta installata una stufa a pellet più il rispettivo sistema di scarico dei fumi, il responsabile dell’impianto deve rilasciare una serie di documenti, nei quali sono riportate i manuali d’uso del dispositivo, le istruzioni sulla sua manutenzione, la frequenza della sua esecuzione, la copia fotografica della placca del camino, la dichiarazione di conformità e i suoi allegati più il libretto dell’impianto richiesto dalla legge con eventuali discipline regionali.

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